IL NAZARENO
“Uno dei più noti appellativi riferiti a Gesù è “nazareno” che, secondo l’interpretazione più diffusa, significa “abitante di Nazareth”, la città in cui Gesù avrebbe trascorso i suoi primi anni di vita. In realtà, nessuna prova storica attesta l’esistenza di Gesù di una località chiamata Nazareth è priva di riscontri attendibili.
Il termine “nazareno” appare per la prima volta nel Vecchio Testamento in un passo del Libro dei Giudici nel quale un angelo annuncia a Zlelponith il miracoloso concepimento del celebre Sansone:
Giudici 13:5 Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla
cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un Nazireo a
DIO dal seno di sua madre; egli comincerà a liberare Israele dalle
mani dei Filistei». Allora la donna andò a dire a suo marito: «Un
uomo di DIO è venuto da me; il suo aspetto era come l’aspetto
dell’Angelo di Dio, veramente spaventevole. Io non gli ho
domandato da dove veniva, ed egli non mi ha detto il suo nome;
ma mi ha detto: “Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio; perciò
ora non bere vino né bevanda inebriante, e non mangiare alcuna
cosa impura, perché il fanciullo sarà un Nazireo a DIO dal seno di
sua madre fino al giorno della sua morte”».
Leggendo questi versi, sembrano quasi le stesse parole che l’angelo disse a Zaccaria padre di Giovanni.
(Luca 1:15) Perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà
né vino né bevande inebrianti e sarà ripieno di Spirito Santo fin dal
grembo di sua madre. (Giovanni il battista)
Sansone svela a Dalila da dove prende questa forza:
(Giudici 16:17) e le aperse tutto il cuore e le disse: «Non è mai
passato rasoio sulla mia testa, perché sono un Nazireo a DIO, dal
seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza se ne andrebbe,
diventerei debole e sarei come qualsiasi altro uomo».
(Numeri 6:21) Questa è la legge per il nazireo che ha promesso
all’Eterno un’offerta per la sua consacrazione, oltre quello che i suoi mezzi gli permetteranno di fare. In base al voto fatto egli dovrà
comportarsi in conformità alla legge della sua consacrazione.
IL NAZIREATO era una pratica di ascesi che imponeva l’astinenza dal vino e dal sesso, vietava di tagliarsi barba e capelli fino al termine del voto e obbligava gli adepti a indossare vesti candide.
Personaggi biblici come Giovanni Batista, san Paolo di Tarso, lo stesso Gesù e i suoi Apostoli sono indicati da più fonti come nazirei…[..]”
Il nazireato è un voto che vuole dire: rinuncia.
“In astronomia, lo zenit è il punto più alto raggiunto dal Sole nel suo percorso ascendente, mentre nadir (nazir in arabo e in ebraico) è il punto più basso.
Predicando la rinuncia ai beni terreni e l’umiltà («ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili») anche dinanzi alle ingiustizie («a chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra»), Gesù visse mettendo in pratica i valori del nazireato, fermamente convinto che un Re giusto non dovesse comandare, ma servire, poiché chi «vuol essere primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti»
Così come il nadir è il punto più basso che il Sole raggiunge nel suo percorso, il nazireo si poneva sul gradino più basso della scala sociale, sacrificandosi per il prossimo e servendo invece di essere servito.”
Fonte: Piero Ragone – Il Segreto delle Ere